125 ANNI DI STORIA, TRADIZIONE ED OSPITALITÀ IN UNA BELLA LOCALITÀ DELLE DOLOMITI.

Benvenuti nello storico Hotel Lago di Braies: Dal 1899 la pittoresca proprietà sul lago più bello delle Dolomiti è un luogo di incontri. Qui la tradizione, l’eleganza e l’ospitalità sono di casa da ben 125 anni. Per questo prossimamente vi inviteremo ad un viaggio attraverso il passato per guardare poi insieme al futuro. Scoprite con noi come si combinano bene cultura ed ospitalità.

Manifestazioni per l’anniversario

Organizzato dall'Hotel Pragser Wildsee in collaborazione con l'art director Roberto Livraghi e Music Season

L’Hotel Lago di Braies nella sua lunga storia ha affascinato gli ospiti provenienti da tutto il mondo con la musica e la cultura. Per continuare la tradizione in questo anniversario così importante la proprietà, coadiuvata dal direttore artistico Roberto Livraghi ha organizzato una serie di eventi, tra cui tre riprendono la Music Season, iniziata l’anno scorso.

Tutti ESTATE 2024 AUTUNNO 2024

Open Air: Symphonic Cinema
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Open Air: Symphonic Cinema

07 settembre 2024 || ore 20.00

Coniugare cinema e musica live: questo è il grandioso concetto del Symphonic Cinema. Il regista Lucas van Woerkum, lui stesso cornista, racconta la storia di Gustav Mahler di sua moglie Alma e della giovane figlia Maria, ognuno dal proprio punto di vista. La vita, la morte e il post mortem. Il film che tratta dei grandi temi dell’umanità è stato girato al Lago di Braies.

La storia di Gustav Mahler, che ha vissuto in Pusteria tappe importanti della sua carriera, la musica dal vivo suonata dall’Orchestra Filarmonica Marchigiana, diretta da Aram Khacheh, la vista dei monti che si rispecchiano nel lago, tutto questo assume il carattere dell’eccezionalità.

Convegno storico
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Convegno storico

17 e 18 ottobre 2024

Due giornate all’insegna della storia, l’associazione che promuove l’archivio di storia contemporanea del Lago di Braies anima da sempre lo scambio fra storici, operatori culturali e pubblico interessato. La nona edizione sarà dedicata alle biografie dei prigionieri delle SS. Provenivano da 18 paesi e nel 1945 furono prelevati dal campo di concentramento di Dachau e portati a Villabassa, come merce di scambio da trattare con gli alleati. La Wehrmacht tedesca li liberò il 30 aprile. A questo punto entra in gioco l’Hotel Lago di Braies poiché è qui che furono ospitati per dieci giorni e fu l’albergatrice Emma Heiss Hellensteiner a provvedere alle loro necessità. Nel convegno si focalizzeranno le loro biografie, così diverse fra loro, e il loro rapporto con il regime totalitaristico di allora. Oltre alla discussione sul tema in un workshop si tratterà anche del lavoro concreto per ottenere le biografie.

Grazie ai nostri Sponsor

Siamo i vostri ospiti: fatevi un’idea di chi siamo

Caroline Heiss viene dal settore bancario svizzero. Controlling è il suo ambito di specializzazione. Jens Kappel, suo partner, è avvocato. Insieme gestiscono l’Hotel con un team di 70 dipendenti e non perché debbano, bensì perché vogliono.

Caroline è cresciuta nell’Hotel, più tardi in internato, educata in modo severo, sa bene che cosa sia l’etichetta. Da bambina doveva cambiarsi d’abito tre volte al giorno per poter fare bella figura in Hotel. Quando morì suo padre aveva 23 anni. Allora però fu la madre, la signora Heidi Bürgisser, a prendere in mano le redini dell’Hotel. Così Caroline e suo fratello poterono guadagnare tempo. Tempo per riflettere, per conservare un hotel che era ormai come fuori dal tempo e che oggi proprio per questo è nuovamente moderno.

Caroline è ben consapevole della propria responsabililità: “In futuro mio figlio dovrà gestire e vivere su quello che io oggi modifico”.

Cinque spot sulla nostra storia

Come dirigere un hotel in tempi buoni e cattivi? Tenendo ben fissi in mente i capisaldi della storia dell’hotel e della famiglia.

1856

Joseph Hellenstainer acquista il lago di Braies

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1856

Joseph Hellenstainer acquista il lago di Braies

100 fiorini d’oro per la felicità di sua moglie Emma. Joseph Hellenstainer, oste dello “Schwarzer Adler” a Monguelfo compera all’incanto il lago di Braies, il prezzo viene battuto e pagato in contanti. A metterlo in vendita è il vescovo di Bressanone e quindi l’affare è ben visto e benedetto dagli strati sociali alti. Gli Hellenstainer sono reputati i pionieri del turismo nel Tirolo di allora. Joseph muore già nel 1858 appena due anni dopo l’acquisto. Sua moglie però diventerà una vera leggenda. “La signora Emma, Tirolo” è un concetto per i circoli di viaggiatori in tutta Europa. Emma fa fiorire l’albergo di famiglia vicino alla nuova linea ferroviaria che passa per la Pusteria, alleva sei figli e pone gli standard alberghieri per l’epoca delle origini del turismo alberghiero. Incomincia presto a far reclame al lago, che per lei è il più bello delle Dolomiti, e organizza gite al lago per i suoi ospiti. E tuttavia ci vorrà del tempo prima che il figlio Eduard allarghi e costruisca il tracciato stradale che porta al lago e che offra gite in barca. I gitanti devono portarsi il cibo al sacco perché non c’è nessuna possibilità di ristorarsi su al lago, men che mai un albergo. Gli Hellenstainer trattano del lago come se fosse una meta confidenziale. E questo per ben 30 anni. Poi a Emma pare che sia giunto il momento buono: Eduard compra un terreno al lago.

1899

Otto Schmid costruisce il Grandhotel al Lago di Braies

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1899

Otto Schmid costruisce il Grandhotel al Lago di Braies

La Signora Emma e il figlio Eduard vogliono un “originale”. Così incaricano l’architetto viennese
Otto Schmid di costruire il loro Grandhotel. Schmid insieme a Theodor Christomannos ha fondato l’Associazione per gli hotel di montagna in Tirolo. Aveva edificato i Grandhotel di Solda e di Trafoi e nel 1897 anche quello al Lago di Braies secondo un modello che aveva riscosso un buon consenso: con comfort moderno, senza lusso. Diventerà un edificio monumentale di fronte all’imponente scenario, costruito con il semplice materiale che si trova “sparso naturalmente” sul luogo: legno e pietre senza calcestruzzo. Anche i mobili (Link sulle stanze/camere da letto ) sono stati progettati dallo stesso architetto. L’hotel verrà aperto due anni dopo gli inizi dei lavori di costruzione. Subito si registra il tutto esaurito. Nel 1902 verrà ampliato per la prima volta e nel 1929 per la seconda volta.
Il Grandhotel è annoverato fra i sogni estivi della Belle Époque: luce ed acqua dalla propria centrale elettrica, una panetteria dentro l’Hotel, stazione di posta e telegrafo, saloni e stanze extra, collegamento regolare via onnibus con le linee ferroviarie e – a coronamento del progresso – un ascensore con liftboy, per i fotoamatori, una camera oscura. A tutto ciò si aggiunge la vista panoramica sul lago e sulle cime. La voce si sparge e di lì a poco alla reggia di Vienna si concepiranno progetti di vacanze…

1910

L’arciduca Ferdinando è in villeggiatura al lago

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1910

L’arciduca Ferdinando è in villeggiatura al lago

Non ci poteva essere migliore pubblicità: la famiglia dell’erede al trono prolunga il soggiorno oltre il previsto. Le iniziali tre settimane, diventano cinque settimane, e al momento degli addii si è così commossi che fa seguito un vivace scambio di doni per Natale. Nel 1910 viene riservato un intero piano per la famiglia reale e il suo seguito di vacanzieri: stanze con vista sul lago per la famiglia e conoscenti, stanze con vista sul retro per il personale. L’arciduca Francesco Ferdinando riceve i visitatori e i dignitari in pantaloni di pelle e giubbetto di loden. Si fanno escursioni e alla sera si impressiona sulla terrazza dell’albergo. Francesco Ferdinando e la moglie Sophie offrono dei bellissimi paramenti per la cappella al lago. La coppia dice al sindaco di voler ritornare di sicuro.
Però non succederà. Tuttavia l’effetto è fenomenale. Negli anni che precedono lo scoppio della prima guerra mondiale, who’s who, dalla monarchia ai personaggi importanti dei paesi di lingua tedesca, tutti vanno in vacanza alla fine della valle nell’alta Pusteria. Gustav Mahler viene fotografato sulla terrazza. Gli alpinisti partono dall’hotel per le loro escursioni in montagna. Nel 1910 viene tracciato anche il percorso intorno al lago. L’albergatore Hermann Hellenstainer, fratello di Eduard morto prematuramente, ha fondato insieme ad alcuni ospiti dell’hotel un’associazione privata per l’abbellimento. Il denaro proviene da giochi, balli in albergo e lotterie. Ora la villeggiatura al lago di Braies è completa, se non fossero scoppiate due guerre.

1945

La signora Emma Hellenstainer accoglie gli ostaggi presi dalle SS subito dopo la loro liberazione

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1945

La signora Emma Hellenstainer accoglie gli ostaggi presi dalle SS subito dopo la loro liberazione

La storia della guerra, esilio, fuga, si insinua nel profondo della valle di Braies e fino su all’Hotel al Lago. Il sud del Tirolo diventa italiano, alla villeggiatura si riesce a pensare soltanto fra i movimenti delle armate. Tuttavia alla fine dell’aprile 1945 un avvenimento particolare accende i riflettori sull’Hotel Lago di Braies. Emma Heiss Hellenstainer, l’erede, arriva immediatamente. La casa è chiusa, la stagione estiva è al di là da venire, invece di villeggianti in zona trova generali e comandanti. Deve ospitare 137 persone di 17 nazioni diverse. Le SS tedesche hanno spedito a Monguelfo in alta Pusteria importanti prigionieri speciali e familiari degli oppositori al regime “cosidetti Sippenhaeftlingen” prelevati dal KZ di Dachau con l’intento di scambiarli nel corso di trattative con gli Alleati. Tra gli ostaggi c’erano
membri della famiglia Stauffenberg, Goerdeler, Hofacker, Hassell, che erano stati arrestati dopo l’attentato a Hitler del 20 luglio 1944. L’esercito tedesco libera gli ostaggi il 30 aprile e li porta al sicuro al Lago di Braies.
Al lago è ancora profondo inverno. Le stanze sono gelide. Il cibo viene trovato a fatica. La signora Emma Heiss Hellenstainer fa conto sulla sua calorosa accoglienza. “Non potranno mai lodare abbastanza di aver mosso i primi passi in libertà proprio su questo bel pezzo di mondo. Come ne ero felice anch’io insieme a loro”, scrive nei suoi ricordi. Per dieci giorni nell’hotel si respira pacificamente aria di Europa, in piccolo. Poi è la fine della guerra.
60 anni più tardi Caroline Heiss, la nipote di Emma, avvierà una ricerca completa rielaborando gli avvenimenti.
Nell’Hotel viene ubicato l’Archivio storico del Lago di Braies e per la prima volta i testimoni di allora ritornano al lago. E per la seconda volta sono ospiti dell’albergo.

2019

120 anni difesi da cinque generazioni e un erede a venire

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2019

120 anni difesi da cinque generazioni e un erede a venire

Il complimento è corretto: la casa è come 120 anni fa. La sua età viene nobilitata quando nel 1991 l’hotel viene messo sotto la tutela dei beni architettonici. La sua vitalità viene certificata quando nel 2013 ottiene il riconoscimento come “ albergo storico”. Cinque generazioni di una famiglia hanno retto ad alti e bassi. E furono sempre le donne a portare avanti l’eredità, visto che gli uomini quasi sempre sono morti prematuramente. Sarà Josefine Hellenstainer a condurre l’albergo durante la prima guerra mondiale e durante la crisi economica, finché la nipote Emma sarà grande abbastanza da subentrare. La zia Therese si introduce fino a quando il figlio di Emma, Josef, avrà completato la sua formazione. La signora Heidi, moglie di Josef, condurrà l’Hotel finché la loro figlia Caroline sarà pronta per diventare albergatrice.

Gli ospiti vanno e vengono in questi lunghi anni. Quando Maharishi Mahesh Yogi , il guru dei Beatles, scopre il luogo sul lago, ecco che all’hotel si medita. Fin tanto che il giornalista Emilio Frattarelli trascorre qui le proprie vacanze i grandi della politica italiana vengono qui sulla terrazza come in pellegrinaggio.

“Qui si ritrovava tutta Roma”, Caroline Heiss ricorda tra i molti Pietro Nenni , Giulio Andreotti , attori che venivano a sposarsi al lago, qui Terence Hill per dieci anni girerà per la serie televisiva “Un passo dal cielo”
come forestale, e da ultimo Emilia Clarke, l’eroina di “Il trono di spade”, compreso Instagram- Post.
L’Hotel resiste anche a un incendio. Ed è ancor sempre l’unico hotel su al lago. Si profila già un futuro erede: Andreas. È giovane ma molto determinato. Avrete senz’altro modo di conoscerlo.

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1856

Joseph Hellenstainer acquista il lago di Braies

100 fiorini d’oro per la felicità di sua moglie Emma. Joseph Hellenstainer, oste dello “Schwarzer Adler” a Monguelfo compera all’incanto il lago di Braies, il prezzo viene battuto e pagato in contanti. A metterlo in vendita è il vescovo di Bressanone e quindi l’affare è ben visto e benedetto dagli strati sociali alti. Gli Hellenstainer sono reputati i pionieri del turismo nel Tirolo di allora. Joseph muore già nel 1858 appena due anni dopo l’acquisto. Sua moglie però diventerà una vera leggenda. “La signora Emma, Tirolo” è un concetto per i circoli di viaggiatori in tutta Europa. Emma fa fiorire l’albergo di famiglia vicino alla nuova linea ferroviaria che passa per la Pusteria, alleva sei figli e pone gli standard alberghieri per l’epoca delle origini del turismo alberghiero. Incomincia presto a far reclame al lago, che per lei è il più bello delle Dolomiti, e organizza gite al lago per i suoi ospiti. E tuttavia ci vorrà del tempo prima che il figlio Eduard allarghi e costruisca il tracciato stradale che porta al lago e che offra gite in barca. I gitanti devono portarsi il cibo al sacco perché non c’è nessuna possibilità di ristorarsi su al lago, men che mai un albergo. Gli Hellenstainer trattano del lago come se fosse una meta confidenziale. E questo per ben 30 anni. Poi a Emma pare che sia giunto il momento buono: Eduard compra un terreno al lago.

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1899

Otto Schmid costruisce il Grandhotel al Lago di Braies

La Signora Emma e il figlio Eduard vogliono un “originale”. Così incaricano l’architetto viennese
Otto Schmid di costruire il loro Grandhotel. Schmid insieme a Theodor Christomannos ha fondato l’Associazione per gli hotel di montagna in Tirolo. Aveva edificato i Grandhotel di Solda e di Trafoi e nel 1897 anche quello al Lago di Braies secondo un modello che aveva riscosso un buon consenso: con comfort moderno, senza lusso. Diventerà un edificio monumentale di fronte all’imponente scenario, costruito con il semplice materiale che si trova “sparso naturalmente” sul luogo: legno e pietre senza calcestruzzo. Anche i mobili (Link sulle stanze/camere da letto ) sono stati progettati dallo stesso architetto. L’hotel verrà aperto due anni dopo gli inizi dei lavori di costruzione. Subito si registra il tutto esaurito. Nel 1902 verrà ampliato per la prima volta e nel 1929 per la seconda volta.
Il Grandhotel è annoverato fra i sogni estivi della Belle Époque: luce ed acqua dalla propria centrale elettrica, una panetteria dentro l’Hotel, stazione di posta e telegrafo, saloni e stanze extra, collegamento regolare via onnibus con le linee ferroviarie e – a coronamento del progresso – un ascensore con liftboy, per i fotoamatori, una camera oscura. A tutto ciò si aggiunge la vista panoramica sul lago e sulle cime. La voce si sparge e di lì a poco alla reggia di Vienna si concepiranno progetti di vacanze…

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1910

L’arciduca Ferdinando è in villeggiatura al lago

Non ci poteva essere migliore pubblicità: la famiglia dell’erede al trono prolunga il soggiorno oltre il previsto. Le iniziali tre settimane, diventano cinque settimane, e al momento degli addii si è così commossi che fa seguito un vivace scambio di doni per Natale. Nel 1910 viene riservato un intero piano per la famiglia reale e il suo seguito di vacanzieri: stanze con vista sul lago per la famiglia e conoscenti, stanze con vista sul retro per il personale. L’arciduca Francesco Ferdinando riceve i visitatori e i dignitari in pantaloni di pelle e giubbetto di loden. Si fanno escursioni e alla sera si impressiona sulla terrazza dell’albergo. Francesco Ferdinando e la moglie Sophie offrono dei bellissimi paramenti per la cappella al lago. La coppia dice al sindaco di voler ritornare di sicuro.
Però non succederà. Tuttavia l’effetto è fenomenale. Negli anni che precedono lo scoppio della prima guerra mondiale, who’s who, dalla monarchia ai personaggi importanti dei paesi di lingua tedesca, tutti vanno in vacanza alla fine della valle nell’alta Pusteria. Gustav Mahler viene fotografato sulla terrazza. Gli alpinisti partono dall’hotel per le loro escursioni in montagna. Nel 1910 viene tracciato anche il percorso intorno al lago. L’albergatore Hermann Hellenstainer, fratello di Eduard morto prematuramente, ha fondato insieme ad alcuni ospiti dell’hotel un’associazione privata per l’abbellimento. Il denaro proviene da giochi, balli in albergo e lotterie. Ora la villeggiatura al lago di Braies è completa, se non fossero scoppiate due guerre.

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1945

La signora Emma Hellenstainer accoglie gli ostaggi presi dalle SS subito dopo la loro liberazione

La storia della guerra, esilio, fuga, si insinua nel profondo della valle di Braies e fino su all’Hotel al Lago. Il sud del Tirolo diventa italiano, alla villeggiatura si riesce a pensare soltanto fra i movimenti delle armate. Tuttavia alla fine dell’aprile 1945 un avvenimento particolare accende i riflettori sull’Hotel Lago di Braies. Emma Heiss Hellenstainer, l’erede, arriva immediatamente. La casa è chiusa, la stagione estiva è al di là da venire, invece di villeggianti in zona trova generali e comandanti. Deve ospitare 137 persone di 17 nazioni diverse. Le SS tedesche hanno spedito a Monguelfo in alta Pusteria importanti prigionieri speciali e familiari degli oppositori al regime “cosidetti Sippenhaeftlingen” prelevati dal KZ di Dachau con l’intento di scambiarli nel corso di trattative con gli Alleati. Tra gli ostaggi c’erano
membri della famiglia Stauffenberg, Goerdeler, Hofacker, Hassell, che erano stati arrestati dopo l’attentato a Hitler del 20 luglio 1944. L’esercito tedesco libera gli ostaggi il 30 aprile e li porta al sicuro al Lago di Braies.
Al lago è ancora profondo inverno. Le stanze sono gelide. Il cibo viene trovato a fatica. La signora Emma Heiss Hellenstainer fa conto sulla sua calorosa accoglienza. “Non potranno mai lodare abbastanza di aver mosso i primi passi in libertà proprio su questo bel pezzo di mondo. Come ne ero felice anch’io insieme a loro”, scrive nei suoi ricordi. Per dieci giorni nell’hotel si respira pacificamente aria di Europa, in piccolo. Poi è la fine della guerra.
60 anni più tardi Caroline Heiss, la nipote di Emma, avvierà una ricerca completa rielaborando gli avvenimenti.
Nell’Hotel viene ubicato l’Archivio storico del Lago di Braies e per la prima volta i testimoni di allora ritornano al lago. E per la seconda volta sono ospiti dell’albergo.

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2019

120 anni difesi da cinque generazioni e un erede a venire

Il complimento è corretto: la casa è come 120 anni fa. La sua età viene nobilitata quando nel 1991 l’hotel viene messo sotto la tutela dei beni architettonici. La sua vitalità viene certificata quando nel 2013 ottiene il riconoscimento come “ albergo storico”. Cinque generazioni di una famiglia hanno retto ad alti e bassi. E furono sempre le donne a portare avanti l’eredità, visto che gli uomini quasi sempre sono morti prematuramente. Sarà Josefine Hellenstainer a condurre l’albergo durante la prima guerra mondiale e durante la crisi economica, finché la nipote Emma sarà grande abbastanza da subentrare. La zia Therese si introduce fino a quando il figlio di Emma, Josef, avrà completato la sua formazione. La signora Heidi, moglie di Josef, condurrà l’Hotel finché la loro figlia Caroline sarà pronta per diventare albergatrice.

Gli ospiti vanno e vengono in questi lunghi anni. Quando Maharishi Mahesh Yogi , il guru dei Beatles, scopre il luogo sul lago, ecco che all’hotel si medita. Fin tanto che il giornalista Emilio Frattarelli trascorre qui le proprie vacanze i grandi della politica italiana vengono qui sulla terrazza come in pellegrinaggio.

“Qui si ritrovava tutta Roma”, Caroline Heiss ricorda tra i molti Pietro Nenni , Giulio Andreotti , attori che venivano a sposarsi al lago, qui Terence Hill per dieci anni girerà per la serie televisiva “Un passo dal cielo”
come forestale, e da ultimo Emilia Clarke, l’eroina di “Il trono di spade”, compreso Instagram- Post.
L’Hotel resiste anche a un incendio. Ed è ancor sempre l’unico hotel su al lago. Si profila già un futuro erede: Andreas. È giovane ma molto determinato. Avrete senz’altro modo di conoscerlo.

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